Bruno Neri, Alejandro Luis Callara, Nicola Vanello, Danilo Menicucci, Andrea Zaccaro, Andrea Piarulli, Marco Laurino, Ngawang Norbu, Jampa Kechok, Ngawang Sherab, Angelo Gemignani
Con particolare piacere diamo conto di questo studio condotto, come primo autore, da Bruno Neri, referente per l'ambito accademico e scientifico per MindScience Academy e autore. Lo studio è stato pubblicato su Frontiers il 2 maggio 2024 e ha tra i revisori Richard J. Davidson.
Gli effetti positivi della meditazione sul benessere umano sono indiscutibili e vanno dal miglioramento della regolazione delle emozioni alla riduzione dello stress e al miglioramento della consapevolezza del momento presente. I cambiamenti nell’attività cerebrale regolano e supportano questi fenomeni. Tuttavia, l’eterogeneità delle pratiche meditative e il loro background culturale, così come la loro scarsa categorizzazione, limitano la generalizzazione dei risultati a tutti i tipi di meditazione. In questo caso, ci siamo avvalsi della collaborazione con la singolare e preziosa comunità dei Monaci e dei Geshe dell'Università Tibetana di Sera-Jey in India, per studiare i correlati neurali dei due principali tipi di meditazione riconosciuti nel Buddismo tibetano, ovvero quella concentrativa e quella analitica. Ventitre meditatori con diversi livelli di esperienza nella pratica sono stati sottoposti ad un'acquisizione EEG all'interno del monastero, consistente in una sessione di meditazione analitica e/o concentrativa “al loro meglio” con una baseline iniziale di 5 minuti. Le stime di densità spettrale di potenza variabili nel tempo di ciascuna sessione sono state confrontate con la linea di base (cioè all'interno della sessione) e tra condizioni (cioè analitiche vs. concentrative). I risultati hanno mostrato che la meditazione concentrativa ha suscitato cambiamenti più numerosi e marcati nel potere dell’EEG rispetto alla meditazione analitica, e principalmente sotto forma di un aumento delle gamme di frequenza theta, alfa e beta. Inoltre, la full immersion nella vita del Monastero ha permesso di condividere i risultati e discutere l'interpretazione con i migliori studiosi dell'Università Monastica, garantendo l'individuazione dei meditatori più esperti, nonché di evidenziare meglio le differenze tra le diverse tipologie di meditazione praticata da ciascuno di essi.