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Fino a oggi

Fino a oggi
Movement of Vaulted Chambers (1915); Paul Klee - artvee.com
In seguito ai consigli ricevuti da Sua Santità il Dalai Lama, durante le sue ultima visite in Italia e rivolti ad orientare parte dei progetti didattici verso un approccio scientifico allo studio della mente, dal 2016 è stata firmata una Convenzione di collaborazione scientifica tra l’Università di Pisa e l’Istituto Lama Tzong Khapa.

Sua Santità il Dalai Lama, da decenni è protagonista del dialogo con eminenti esponenti del mondo scientifico, dichiarando esplicitamente la sua apertura ad accogliere qualunque innovazione positiva derivi da nuove scoperte. Lo studio della mente nel percorso buddhista è così vasto e approfondito da offrire spunti e riflessioni validi e stimolanti a prescindere da quale sia l’ispirazione spirituale di un individuo o che questi sia ateo. L’aspetto è stato sottolineato in particolare nella visita del Dalai Lama all’Isitituto Lama Tzong Khapa nel 2014. In un’intervista privata tenuta con i Geshe residenti, il direttore e altri monaci, è tornato più volte sul tema incoraggiando l’approccio secolare affinché l’Istituto non si limitasse a essere un riferimento per i buddhisti ma anzi che nel tempo lo diventasse per chiunque fosse interessato a un confronto aperto e stimolante, riconoscendolo come un luogo di proficua, serena connessione e fertile contaminazione.

Questo fondamentale impulso e sostegno ha dato lo slancio a una Convenzione di collaborazione scientifica, firmata nel 2016, tra l’Università di Pisa e l’Istituto Lama Tzong Khapa.
La Convenzione ha lo scopo di promuovere un approccio multidisciplinare allo studio dei processi mentali che si avvale, da una parte dei metodi, degli strumenti e delle acquisizioni delle scienze occidentali (biofisica, neuroscienze, psicologia, psicofisiologia, filosofia della mente ecc.) dall’altra dell’enorme bagaglio di conoscenze accumulate, in oltre 2500 anni di storia, dalla tradizione buddhista nel campo dell’analisi in prima persona dei processi mentali, dell’introspezione, della concentrazione, della meditazione e della mindfulness.

Si tratta di un’esperienza strutturata che affianca ad esempio quelle già in atto presso Università e Centri di Ricerca negli Stati Uniti (Stanford University, Emory University, Columbia University).
L’accordo prevede la possibilità di realizzare attività di alta formazione e stage; il riconoscimento di crediti formativi, attività di tesi e l’istituzione di Master di primo e secondo livello.

In questi anni, l’accordo ha trovato l’espressione più evidente nel Master Universitario di primo livello in “Neuroscienze, Mindfulness e Pratiche Contemplative”, giunto alla sua settima edizione, che vede la compartecipazione di studiosi di entrambe le Istituzioni.
In qualità di docenti, vi sono infatti due tra i più autorevoli Lama Tibetani i Ven. Ghesce Tenzin Tenphel e Ghesce Jampa Gelek (che insegnano presso l’Istituto) accanto a docenti dell’Università di Pisa ed esperti esterni di altre discipline.

Nel 2017, in occasione del Primo Simposio organizzato dall’Università di Pisa The MindScience of Reality, Sua Santità ricevette la laurea ad honorem in psicologia clinica.
Il Simposio fu animato dalla presenza di eminenti scienziati, filosofi e protagonisti di rilievo in merito ai temi trattati e gli interventi del Dalai Lama stesso furono numerosi. In più occasioni sottolineò nuovamente l’importanza di esplorare nuovi territori condivisi tra l’ambito della contemplazione e quello scientifico, per un arricchimento reciproco e beneficiando dell’approccio del tutto laico che la filosofia buddhista da sempre è in grado di proporre. Ecco un’intervista che ben descrive l’idea sostenuta da Sua Santità.