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Editoriale

In questa area tematica vengono raccolte riflessione tra il rapporto fisico e mentale attraverso la ricerca scientifica e la pratica contemplativa.

MindScience Academy cura una serie di articoli con il proposito di avvicinare e chiosare lo scambio tra ricerca scientifica e tradizione contemplativa. Attraverso una tale produzione, si tenterà di ampliare l’equipaggiamento a disposizione del lettore critico e del ricercatore, senza pretendere di esaurire la portata della riflessione ma, al contrario, moltiplicando e ibridando i suoi linguaggi. In questo senso, questa colonna editoriale somiglia ad un laboratorio; critico, enzimatico, aperto alla sorpresa e all’esperienza trasformativa.

MSA Robina Courtin Compassion
Editoriale
Quando sentiamo parlare di compassione e di aiutare gli altri, sembra che ci stiamo escludendo. Aiutare gli altri: fantastico. Ma io?
MSA Robina Courtin Compassion
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Quando sentiamo parlare di compassione e di aiutare gli altri, sembra che ci stiamo escludendo. Aiutare gli altri: fantastico. Ma io?

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Editoriale
Quando sentiamo parlare di compassione e di aiutare gli altri, sembra che ci stiamo escludendo. Aiutare gli altri: fantastico. Ma io?
Editoriale
Negli ultimi 30 anni, anche in ambito medico/scientifico, è cresciuta la consapevolezza dell’importanza di proteggere, durante il percorso terapeutico del paziente, uno spazio intimo in cui egli possa concentrarsi sulla sua vita interiore. Questo spazio dovrebbe essere dedicato all’esplorazione del senso e dello scopo della vita e della morte, mantenendo aperta una finestra verso il trascendente.
Editoriale
La meditazione emerge come un fattore cruciale per favorire sia l’auto-compassione che la preoccupazione per gli altri. Pratiche come la meditazione di consapevolezza e la meditazione della compassione sembrano promuovere una connessione più profonda con sé stessi e con gli altri, aumentando la consapevolezza delle emozioni e la capacità di rispondere con gentilezza.
Editoriale
La Loving-Kindness Meditation (LKM) e la Compassion Meditation (CM) rappresentano strumenti innovativi e promettenti nel campo della psicologia clinica e delle terapie basate sulla consapevolezza. Queste pratiche offrono un approccio unico per affrontare le sfide psicologiche contemporanee, specialmente in un contesto di crescente isolamento sociale e aumento dei disturbi legati all’ansia e alla depressione.
Editoriale
Siamo necessariamente già da sempre salvi in quanto eterni ed eterni in quanto necessariamente identici a noi stessi, l’esser sé dell’essente significa che non si può essere altro da sé, e in quanto identici a noi stessi impossibilitati ad essere niente, cioè vale a dire, la nostra morte non significherà il nostro annientamento.
Editoriale
Il tukdam è da pochissimo al centro dell’interesse dei neuroscienziati, ma direi che siamo davanti a prove inconfutabili che la coscienza è un fenomeno non locale, cosa che cambia tutto, anche dal punto di vista etico. (…) la morte non è un interruttore, ma un processo lungo e complesso.
Editoriale
È molto importante educare le persone e noi stessi riguardo a cosa succede durante il processo della morte, in modo da sapere cosa sta per accadere e poter capire che si tratta solo di una proiezione mentale. In questo modo possiamo morire senza paura e confusione.
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Quando si uccide con una vera intenzione di bodhicitta, con un cuore colmo di saggezza del Dharma e compassione, l’atto diventa un caso in cui “è benefico uccidere”.
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Ci troviamo sull’orlo della potenziale creazione di robot coscienti. Dobbiamo quindi procedere con saggezza, compassione e una profonda considerazione delle implicazioni etiche. La prospettiva buddhista ci ricorda l’interconnessione di tutti gli esseri e l’importanza di considerare il benessere di tutte le entità senzienti, siano esse biologiche o artificiali.
Editoriale
Forse dovremmo orientare la nostra ricerca sull’IA in una direzione che promuova la libertà creativa degli esseri umani, di tutti gli altri esseri e del nostro ambiente, e della realtà stessa.
Editoriale
Proprio per preservare la società umana da una deriva tecnocentrica, asservita a professioni che portano sempre più l’essere umano al limite delle proprie capacità biologiche, l’intelligenza artificiale consentirà di sviluppare professioni e tecnologie più umane.
Editoriale
A oggi mancano le basi per affermare che le attuali forme di intelligenza artificiale posseggano un grado di coscienza maggiore di quello che può essere attribuito a un tostapane. Venire a capo del mistero della coscienza è un compito quanto mai urgente e cruciale per l’umanità, fallire nel quale ci esporrebbe a gravi rischi.