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Editoriale

In questa area tematica vengono raccolte riflessione tra il rapporto fisico e mentale attraverso la ricerca scientifica e la pratica contemplativa.

MindScience Academy cura una serie di articoli con il proposito di avvicinare e chiosare lo scambio tra ricerca scientifica e tradizione contemplativa. Attraverso una tale produzione, si tenterà di ampliare l’equipaggiamento a disposizione del lettore critico e del ricercatore, senza pretendere di esaurire la portata della riflessione ma, al contrario, moltiplicando e ibridando i suoi linguaggi. In questo senso, questa colonna editoriale somiglia ad un laboratorio; critico, enzimatico, aperto alla sorpresa e all’esperienza trasformativa.

MSA Robina Courtin Compassion
Editoriale
Quando sentiamo parlare di compassione e di aiutare gli altri, sembra che ci stiamo escludendo. Aiutare gli altri: fantastico. Ma io?
MSA Robina Courtin Compassion
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Quando sentiamo parlare di compassione e di aiutare gli altri, sembra che ci stiamo escludendo. Aiutare gli altri: fantastico. Ma io?

Tutti gli articoli in Editoriale

Editoriale
Dobbiamo affrontare il nostro attaccamento ogni giorno, sentendo il dolore che ne deriva, vedendolo. E poi, nel momento in cui iniziamo a farlo, in qualche modo ci sentiamo realizzati, soddisfatti. Questo è interessante. Quando iniziamo a rinunciare a essere tossicodipendenti, iniziamo a essere felici. Iniziamo a gustare il nostro potenziale. Finché continuiamo a seguire l’attaccamento, che è così profondo, non saremo mai felici.
Editoriale
La felicità è più probabilmente uno stato d’animo meno intenso di un’emozione, cultura-dipendente, che dipende dalla relazione con l’altro (che sia individuo o altro-da- sé), e che è imprescindibile da un percorso interiore di compassione e ricerca, da una scelta, e anche da una certa consapevolezza dei propri bisogni.
Editoriale
Cambiare la nostra prospettiva sulla vita verso una di gentilezza ci aiuta davvero a provare gratitudine. La gratitudine è una sensazione meravigliosa perché ci fa vedere quanto è ricca la nostra vita e quanto abbiamo ricevuto. Vedi quanto le persone ti hanno aiutato e quanto sei fortunato.
Editoriale
La conoscenza è per il benessere di tutti gli esseri. La conoscenza è pratica incarnata, non astratta. Quando è condotta in modalità partecipata conduce alla saggezza. L’agire etico è l’espressione delle qualità della conoscenza.
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Tutto parte dallo stabilire cosa è un esistente e come lo si suddivide. Ad esempio, tutte le scuole filosofiche buddhiste accettano che un esistente è ciò che viene accertato da un conoscitore valido.
Editoriale
Nella lingua si organizzano i dati dell’esperienza. Le lingue, infatti, sono strumenti cognitivi che veicolano non una realtà data, ma una realtà interpretata, sono sistemi funzionali all’organizzazione cognitiva dell’esperienza. Come dire che ognuno parla, in primo luogo, con sé stesso.
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Geshe Gelek ha risposto a quattro domande di approfondimento inerenti il tema della cognizione valida illustrando con grande dettaglio tecnico le differenze esistenti nelle diverse scuole. Un contributo certamente apprezzato da lettori con conoscenze avanzate in ambito buddhista.
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Gli esseri umani hanno la caratteristica di vedere la realtà come esistente là fuori, come se avesse un’esistenza intrinseca. È semplicemente così che appare alla nostra coscienza. Per rendersi conto che non è così è necessario un minuzioso lavoro di analisi filosofica.
La percezione non è una finestra sulla realtà, ma più verosimilmente è assimilabile a un’interfaccia sullo schermo di un computer. Lo spazio-tempo non è il palco preesistente sopra il quale si inscena lo spettacolo teatrale della vita. È semplicemente un tipo di formato di dati manipolato dalla nostra specie. Gli oggetti nello spazio-tempo, inclusi i neuroni e il cervello, non esistono quando non vengono percepiti.
Editoriale
Le apparenze nascondono ai nostri occhi la realtà? Oppure la nostra idea preconcetta di ciò che è reale ci impedisce di vedere la realtà dell’apparenza? Vorrei volgere l’attenzione verso due aspetti. Il primo è mostrare l’importanza della fenomenologia che ha come scopo studiare l’apparire, per evidenziare il modo in cui da esso si genera la nostra credenza nella realtà degli oggetti esterni. Il secondo è perché il senso in cui la metafisica e la scienza occidentale hanno visto la differenza tra realtà e apparenza è esattamente opposta a quella buddhista.
Editoriale
La coscienza è il più grande e irrisolto problema fin dalle origini della filosofia: quello che vediamo, facciamo, codifichiamo, decidiamo e la stessa scienza sono un prodotto della mente e abitano il mondo della coscienza. L’intera visione del mondo, la cultura, la scienza dipendono dalla coscienza e dall’interfaccia mente-realtà.
Editoriale
La comprensione della realtà è il cuore del sentiero buddhista. Parlando di dicotomia intendo il concepire l’impermanente come permanente, la sofferenza come felicità, l’impuro come puro, il non sé come avendo un sé.