La profonda fascinazione di Sua Santità (Tenzin Gyatso) nei confronti delle scienze naturali occidentali non ha bisogno di presentazioni. MSA stesso nasce da un suo incoraggiamento a intraprendere quella pista, quel “ponte gentile”, già inaugurato negli anni ‘70 dal dialogo fra Francisco Varela e Sua Santità, poi sbocciato nelle attività di Mind & Life.
È interessante constatare però come questo interesse profondo sia accompagnato da una tensione singolare: l’osservanza nei confronti del prestigio e della centralità del discorso scientifico in Occidente e la consapevolezza che, nonostante tutto, non sia sufficiente. Abbiamo modo di testimoniare di questa attenzione profonda di Sua Santità per la sofferenza umana in un’intervista tenutasi a Pisa nel 2017, occasione di partecipare dell’idea di MSA (e più in generale dell’impegno di ricerca congiunto tra Occidente e tradizione buddhista) come autentico progetto terapeutico.
Il XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso, descrive sé stesso come un semplice monaco buddhista. Egli è il capo spirituale del Tibet. È nato il 6 Luglio 1935 da una famiglia di contadini, in un piccolo villaggio situato a Taktser, Amdo, nel nord est del Tibet. All’età di due anni, il bimbo, allora chiamato Lhamo Dhondup, è stato riconosciuto come la reincarnazione del precedente XIII Dalai Lama, Thubten Gyatso.
Si ritiene che i Dalai Lama siano manifestazioni di Avalokiteshvara (sans.; tib. Cenresig), i bodhisattva della compassione. I bodhisattva sono esseri pienamente realizzati ispirati dal desiderio di ottenere la buddhità per tutti gli esseri senzienti e che hanno scelto di rinascere nel mondo per aiutare l’umanità.
Tenzin Gyatso iniziò la sua educazione monastica all’età di 6 anni. Il curriculum, derivato dalla tradizione del Nalanda, consisteva delle cinque maggiori e delle cinque minori materie di studio. Le prime includono la logica, le belle arti, il sanscrito e la medicina, ma l’enfasi maggiore è posta sulla filosofia buddhista.
A 23 anni egli ha affrontato l’esame finale nel tempio Jokhang di Lhasa, durante il Grande Festival della Preghiera (Monlam Chenmo) nel 1959. Egli ha superato l’esame con tutti gli onori e ha conseguito il titolo di Ghesce Lharampa equivalente al più alto grado di dottorato in filosofia buddhista.
Il Dalai Lama ha viaggiato in più di 67 Paesi di tutti e sei i continenti. Ha ricevuto 150 riconoscimenti, dottorati ad honorem, premi ecc. come riconoscimento del suo messaggio di pace, non violenza, dialogo inter-religioso, responsabilità universale e compassione. Egli ha anche scritto o collaborato alla scrittura di oltre 110 libri.
Ha intrattenuto inoltre un intenso dialogo con i rappresentanti delle diverse religioni e partecipato a molti eventi promuovendo il dialogo. Fin dalla metà degli anni ’80, si è impegnato nel dialogo con gli scienziati occidentali, principalmente nel campo della psicologia, neurobiologia, fisica quantistica e cosmologia. Ha intrattenuto una storica collaborazione tra monaci buddhisti e scienziati conosciuti in tutto il mondo, nel tentativo di aiutare le persone a raggiungere la pace della mente. Questo ha portato all’inserimento dell’insegnamento delle scienze occidentali nel curriculum tradizionale delle istituzioni monastiche tibetane ricostituite in esilio.