La Ven. Thubten Chodron, ci ha regalato questo insegnamento quando le abbiamo chiesto cosa fosse per lei la felicità.
La sua consueta delicatezza unita alla grande chiarezza rendono il suo Dharma-talk molto efficace e comprensibile a tutti.
Ricordando innanzitutto come sia solo apparente la felicità che proviene dagli oggetti dei sensi, dipendente da cose non controllabili, in continuo cambiamento e che irretisce nel distruttivo paradigma che non ha fine del voglio di più e meglio.
Secondo le parole del Buddha è invece possibile cogliere come la felicità provenga da due fattori: avere una mente pacifica e uno scopo nella vita.
Ci ha parlato della sua esperienza personale: “Quando agisco secondo i miei valori e principi, quando vivo una vita etica, il mio cuore è in pace”.
Ha poi ricordato come, dal punto di vista buddhista, vivere secondo i propri valori, generi un senso di pace interna e gentilezza verso gli altri, corrispondente alla sensazione che si ottiene connettendosi con loro e facendo in questo modo una differenza positiva nella vita di qualcuno. Ha sottolineato che proprio quella sensazione può essere la nostra appagante ricompensa.
A questo si aggiunge il fatto di avere uno scopo che dia un contributo positivo alla società. Sebbene possa trattarsi di una cosa piccola, anche fatta di un unico istante, quello scopo porta buone sensazioni al cuore.
E dunque a dare un senso profondo di soddisfazione è uno scopo che vada oltre quello del proprio limitato benessere e che contribuisca al benessere altrui.